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Test del prodotto

Asus ROG Swift PG32UCDP alla prova: il miglior OLED per ambienti luminosi

Samuel Buchmann
8/9/2024
Traduzione: Martina Russo

L’Asus PG32UCDP è uno dei primi monitor a montare il nuovo pannello WOLED di LG. Il QD-OLED offre sia vantaggi che svantaggi rispetto alla concorrenza.

Il 2024 è l’anno degli OLED 4K da 32 pollici. Quasi tutti i produttori hanno lanciato sul mercato un monitor di questo tipo. La maggior parte di loro monta un pannello QD-OLED di Samsung. Qui ti spiego di cosa si tratta e come si differenzia dalle altre tecnologie:

Ho già testato tre modelli QD-OLED. Tra questi c’è l’Asus ROG Swift PG32UCDM, il mio monitor preferito fino ad oggi. Ora ho davanti a me l’Asus ROG Swift PG32UCDP. Monta un pannello WOLED di LG e ha un asso nella manica: può passare dall’UHD a 240 hertz al Full HD a 480 hertz semplicemente premendo un pulsante.

Le specifiche del produttore in sintesi:

In questo articolo mi concentro soprattutto sulla qualità dell’immagine. Mi interessano in particolare le differenze tra i monitor QD-OLED e WOLED. Puoi leggere una valutazione del design, del funzionamento e dei collegamenti nel test del PG32UCDM. Sono identici.

Qualità dell’immagine: simile, ma non uguale a quella dei QD-OLED

Stai per leggere informazioni molto tecniche. Le misurazioni effettuate con lo strumento professionale di Portrait Display consentono di classificare in modo oggettivo la qualità dell’immagine. Se dettagli e diagrammi non sono esattamente la tua passione, puoi leggere la versione breve e passare direttamente al capitolo «Gaming».

I principali risultati in sintesi:

Luminosità e contrasto: brilla anche di giorno

Nell’Asus PG32UCDP il pannello WOLED di LG raggiunge una luminosità massima a tutto schermo di poco inferiore a 274 nit. Questo valore supera di poco quello del fratello QD-OLED ed è sufficiente per la maggior parte delle situazioni, tranne quando il sole illumina direttamente la stanza.

Per impostazione predefinita è attiva anche la luminosità dinamica: quanto più basso è il contenuto di bianco (più precisamente, l’Average Picture Level, APL) di un’immagine, tanto più luminoso diventa il bianco. Con un APL del 10% o inferiore, il pannello in modalità SDR raggiunge i 440 nit.

Ecco perché negli ambienti luminosi è più piacevole giocare su questo monitor che sui monitor OLED che non hanno questa opzione, come l’Alienware AW3225QF o il Samsung Odyssey OLED G8. Proprio nei giochi, l’APL è quasi sempre inferiore al 100%. Qui non importa nemmeno se la luminosità del bianco varia sempre un po’.

Il pannello del mio modello di prova è illuminato in modo abbastanza uniforme. Misuro un DeltaE massimo di 2 tra il centro e i bordi dell’immagine. Tuttavia, nelle immagini monocolore noto a vista un leggero effetto Dirty Screen. Un problema che i modelli QD-OLED non avevano.

La luminosità HDR raggiunge i 1210 nit in una finestra del 2%. Questo valore è migliore di quello dei modelli QD-OLED. Con un APL più elevato, tuttavia, diminuisce altrettanto rapidamente. E la cosa mi delude. Negli altri monitor WOLED di Asus, come il PG34WCDM, una finestra del 10% mi offre qualcosa in più.

Come di consueto nei monitor OLED, il contrasto tende all’infinito – il nero è nero. Questo è particolarmente vero per il PG32UCDP alla luce del giorno. A differenza della concorrenza QD-OLED, il suo pannello WOLED è dotato di un filtro di polarizzazione che riduce i riflessi all’interno del pannello. Nei monitor QD-OLED, questi riflessi trasformano il nero in un colore viola scuro.

Il nero intenso sarebbe più adatto a un monitor lucido. Ma il PG32UCDP ha un rivestimento opaco. Il rivestimento disperde le sorgenti luminose puntuali su un’area relativamente ampia il che, a seconda della situazione, peggiora il livello di nero. La conclusione è che durante il giorno il monitor WOLED è ancora superiore ai modelli QD-OLED.

Colori e toni di grigio: lieve Black Crush, colori precisi

Le misurazioni relative ai colori e ai toni di grigio hanno lo scopo di rispondere a tre domande:

  1. Gamma e bilanciamento del bianco: con quale accuratezza il monitor visualizza i toni di grigio neutri?
  2. Copertura dello spazio colore: quanti colori riesce a visualizzare il monitor?
  3. Precisione dei colori: con quale precisione il monitor riproduce i colori?

I toni di grigio del PG32UCDP sono ottimamente calibrati già di fabbrica. La curva gamma è vicina al valore nominale, ma il contrasto tende a essere leggermente troppo alto. Nelle aree molto scure, i dettagli non sono sempre riconoscibili. Viene in aiuto l’opzione «Shadow Boost», che però accentua notevolmente i toni scuri. Tutti i toni del grigio sono visualizzati in modo neutro a livello di colore, il DeltaE medio di 0,7 è nel range dell’invisibilità.

Il PG32UCDP copre molto bene i normali spazi colore SDR:

  • sRGB: 127,3% (relativo) / 100% (assoluto) (buono = 100%) – lo spazio colore standard per i contenuti digitali. La maggior parte delle immagini SDR e dei video è tarata per l’sRGB.
  • Adobe RGB: 95,6% (buono= >90%) – uno spazio colore importante per l’elaborazione delle immagini destinate alla stampa.

La copertura dell’Adobe RGB non è così buona come nei monitor QD-OLED, che si avvicinano al 98%. Con un valore di 95,6, il PG32UCDP non è ideale per la prestampa professionale. Ma in quanto monitor da gioco, non è necessario che lo sia.

Asus ha chiaramente progettato lo schermo per lo spazio colore DCI-P3. Qui è molto preciso nella sua impostazione nativa (DeltaE massimo di 1,1). Come in tutti i monitor WideGamut, in Windows i contenuti sRGB vengono visualizzati troppo saturi (DeltaE massimo di 6,8). Il passaggio manuale alla modalità sRGB riduce il DeltaE massimo a 3,5.

HDR: nessun vantaggio rispetto ai QD-OLED

I monitor OLED sono adatti ai contenuti HDR. Spegnendo singoli pixel, riescono a ottenere delimitazioni nette tra contenuti molto chiari e molto scuri. Ad esempio, nelle esplosioni in una scena notturna. Anche i toni di grigio scuri generalmente hanno gradazioni così pulite che in ombra si vedono ancora i dettagli.

Nella copertura degli spazi colore HDR rilevo quanto segue:

  • DCI-P3: 98,6% (buono = >90%) – spazio colore standard per i contenuti in HDR, ad esempio in HDR10 o Dolby Vision.
  • BT.2020: 74,6% (buono = >90%) – spazio colore ancora più ampio, che viene considerato una soluzione futura. I contenuti attuali lo usano raramente.

La copertura dello spazio colore BT.2020, molto ampio, si colloca nell’intervallo tipico dei monitor WOLED, con una percentuale di poco inferiore al 75%. Sebbene sia peggiore rispetto ai QD-OLED, a livello pratico non ha molta importanza. Oggigiorno la maggior parte dei contenuti è predisposta per il DCI-P3, coperto in modo eccellente dal PG32UCDP con il 99%. Inoltre, il monitor riproduce i colori in modo molto accurato anche nell’HDR.

Al momento del test, l’Asus PG32UCDP supporta lo standard HDR10, ma non l’HDR10+ o il DolbyVision. La cosa non è grave, dato che comunque ci sono pochi giochi in DolbyVision.

Gaming: costoso strumento multifunzione

Se il monitor ti serve fondamentalmente per giocare, non sbaglierai acquistandone uno qualsiasi degli attuali OLED 4K. Tutti offrono un’elevata densità di pixel, un formato gradevole e una qualità d’immagine brillante. Nei giochi veloci, la frequenza dei fotogrammi di 240 hertz si traduce poi in un sfocature del movimento meno fastidiose.

L’Asus PG32UCDP ha un ulteriore asso nella manica: il «Dual Mode». Infatti, può anche essere utilizzato come monitor a 1080p con una frequenza di ben 480 hertz. In questa modalità, è tra gli OLED più veloci in circolazione. Anche i movimenti più veloci non creano sbavature. Molto utile in particolare se giochi a sparatutto competitivi.

La risoluzione Full HD significa quattro volte meno pixel. Il che ha vantaggi e svantaggi. Vantaggio: la tua scheda grafica può lavorare un po’ meno, nonostante la frequenza massima di aggiornamento raddoppiata. Svantaggio: la minore risoluzione significa immagini meno dettagliate. I 1080p su 32 pollici non risultano particolarmente nitidi. Se la maggiore chiarezza è utile o meno dipende dalle tue priorità.

Ufficio: eliminati quasi tutti gli svantaggi

In passato i WOLED erano quattro volte più svantaggiati per l’uso in ufficio.

  1. La densità di pixel non superava mai i 110 pixel per pollice (ppi).
  2. Lo schema dei sub-pixel (RWBG) causava aberrazioni cromatiche, soprattutto durante la visualizzazione di testi.
  3. Il rivestimento opaco riduceva ulteriormente la nitidezza del testo.
  4. Con i contenuti statici c’era il rischio di burn-in.

Ma l’Asus PG32UCDP monta un pannello di ultima generazione di LG, che elimina in buona parte i primi due problemi. La densità di pixel è di ben 140 ppi. Inoltre, il nuovo schema dei sub-pixel (RGWB) è più vicino al classico RGB previsto da Windows e MacOS.

L’unico svantaggio per l’uso in ufficio è il rischio di burn-in. Dopo tre settimane di utilizzo dell’Asus PG32UCDP, non ho ancora notato alcun segno di effetto ghosting. Questo però non è un test significativo a lungo termine. Come in tutti i monitor OLED, visualizzare elementi grafici statici per ore e ore non è una buona idea.

In breve

Monitor top di gamma a un prezzo top di gamma

L’Asus ROG Swift PG32UCDP è uno dei migliori monitor che tu possa acquistare in questo momento. Ormai i vantaggi offerti da questi OLED 4K dovrebbero essere noti a molti: livelli di nero intensi, colori brillanti e precisi, frequenza di fotogrammi elevata, buona densità di pixel e un formato allround fantastico. Il PG32UCDP si comporta egregiamente sia durante il gaming che nelle applicazioni d’ufficio.

Il PG32UCDP è uno dei primi modelli a utilizzare un pannello WOLED di LG invece di un pannello QD-OLED di Samsung. Questo significa che offre un rivestimento opaco anziché lucido e una copertura dello spazio colore leggermente inferiore. In compenso, lo schermo è meno sensibile alla luce ambientale intensa. Il nero resta nero, mentre nei QD-OLED tende ad assumere un colore viola scuro.

Si aggiungono poi un paio di caratteristiche particolari, come il nuovo «OLED Anti Flicker» e il «Dual Mode». Quest’ultima funzione garantisce una sfocatura di movimento bassissima a scapito della risoluzione. Se giochi a sparatutto competitivi, potresti trovarla utile, ma i giocatori occasionali difficilmente vorranno giocare a 1080p su 32 pollici.

La lavorazione, i comandi, le connessioni e le caratteristiche sono tutti top. L’unico problema, come per tutti gli OLED, è un certo rischio di burn-in. Per di più il PG32UCDP è attualmente più costoso di tutti i modelli della concorrenza. Se vuoi a tutti i costi le funzioni aggiuntive o se giochi principalmente in ambienti luminosi, il sovrapprezzo vale la pena. Altrimenti i modelli QD-OLED offrono il miglior rapporto qualità-prezzo.

Pro

  • ampia superficie di visualizzazione con elevata densità di pixel
  • livello di nero OLED e buona luminosità
  • ottima resa cromatica
  • quasi nessuna sfocatura di movimento
  • 480 hertz in modalità 1080p
  • buona nitidezza dei testi
  • estremamente resistente ai riflessi
  • menu esemplare con molte opzioni

Contro

  • rischio di burn-in con i contenuti statici
  • il rivestimento opaco riduce il contrasto soggettivo
  • più costoso della concorrenza

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Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli. 


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