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Test del prodotto

L'A1 di Antigravity alla prova: sensazione da volatile

Samuel Buchmann
4/12/2025
Traduzione: Patrizia Napoli
Immagini: Samuel Buchmann

Il primo drone dello spin-off di Insta360 realizza in modo intelligente il concetto di ripresa a 360 gradi dall'alto. L'A1 è divertente, ma i risultati finali hanno ancora margine di miglioramento.

Sto fluttuando. Sotto di me un prato verde, sopra un cielo nuvoloso. Posso guardarmi intorno e muovermi liberamente: dove punto, lì vado. È più o meno come deve sentirsi un uccello.

Peccato che io non sia un volatile, ma un essere umano che non può volare. Almeno non sfidando la gravità. Invece sto con entrambi i piedi per terra. La prospettiva aerea illusoria mi viene propinata dall'headset dell'A1 di Antigravity, un drone con campo visivo a 360 gradi.

Concetto innovativo

Antigravity è la nuova sottomarca di Insta360 e l'A1 è il suo primo prodotto. In pratica è una Insta360 X5 volante: sopra e sotto due fotocamere con obiettivi ultra-grandangolari riprendono il mondo, mentre un software unisce le riprese in un'unica immagine.

Sopra e sotto sono montate fotocamere con lenti sferiche. I piedini si ritraggono automaticamente dopo il decollo, in modo da non comparire nell'inquadratura.
Sopra e sotto sono montate fotocamere con lenti sferiche. I piedini si ritraggono automaticamente dopo il decollo, in modo da non comparire nell'inquadratura.

L'A1 si pilota in modalità First Person View (FPV), cioè con un headset che mi proietta virtualmente dentro il drone. A differenza dei normali droni FPV, la visuale non è fissata nella direzione di volo. Sono invece i girosensori dell'headset a registrare i movimenti della testa e a sincronizzarli con l'inquadratura. Ciò significa che posso volare in avanti e allo stesso tempo guardare indietro, in alto, in basso o di lato, e riprendere tutto intorno a me in video 8K a 30 fotogrammi al secondo.

Ma come decido in che direzione volare? Per quanto riguarda questo aspetto, Antigravity ha preso spunto dal joystick di DJI Avata e lo ha modificato. In modalità 360 gradi, il joystick diventa un puntatore virtuale che indica la direzione di volo. Regolo la velocità con una leva del gas. Se l'obiettivo si trova nel mio campo visivo, lo vedo come un piccolo cerchio. Ma posso anche puntare dietro di me: in quel caso appare un piccolo feed in modalità Picture-in-Picture che mostra la direzione di volo, mentre posso continuare a guardarmi intorno.

Il controller è ben progettato, i pulsanti si distinguono al tatto, così posso riconoscerli anche con l'headset FPV indossato.
Il controller è ben progettato, i pulsanti si distinguono al tatto, così posso riconoscerli anche con l'headset FPV indossato.

Sembra estremamente complicato, ma nella pratica è tutto sorprendentemente intuitivo. Mi trovo subito a mio agio. Anche il mio amico, quando gli passo l'A1, impara a gestire i comandi in pochi minuti. Antigravity ha realizzato un concetto innovativo in modo intelligente.

L'effetto wow si esaurisce rapidamente

Sul piano pratico, il concetto mostra subito i suoi limiti. Certo, all'inizio è fantastico sentirsi un uccello virtuale nel mondo reale. Ma come accade con molti gadget FPV e VR, l'effetto wow iniziale svanisce in fretta. Ciò vale soprattutto per la libertà di direzione dello sguardo: già dopo un quarto d'ora, per puro intrattenimento, raramente guardo in altre direzioni e mi limito a seguire l'istinto, puntando quasi sempre in avanti.

Volo verso l'alto guardando verso il basso.
Volo verso l'alto guardando verso il basso.

Con l'A1, manovre di volo spettacolari come quelle dei droni FPV tradizionali non sono possibili. Diversamente dagli altri droni, infatti, vola solo in avanti. Le altre direzioni non servono dal punto di vista filmico, perché la videocamera a 360 gradi riprende comunque tutto. Questo ha il vantaggio che l'A1 non necessita di sensori omnidirezionali per rilevare gli ostacoli.

L'A1 ha solo sensori frontali e inferiori. Non gli serve altro.
L'A1 ha solo sensori frontali e inferiori. Non gli serve altro.

Tuttavia, i cambi di direzione risultano più lenti rispetto ad altri droni, con cui posso effettuare curve più strette. Inoltre, il controllo Point-to-Fly è meno preciso di quello di un normale controller. Questo rende difficile mantenere linee dritte o curve regolari, causando video poco fluidi. La funzione «Sky Path» aiuta: posso impostare dei waypoint e far volare il drone in modo autonomo lungo il percorso. Funziona però solo per scene pianificabili.

Ci sono altri due svantaggi dell'A1 comuni a tutti i droni FPV: primo, oltre al drone e al controller devo sempre portare con me il visore e caricarlo; secondo, dopo circa mezz'ora inizio a sentirmi a disagio. Se volo per un tempo più prolungato, arrivano mal di testa e nausea.

La cuffia rende il pacchetto complessivo molto più ingombrante rispetto a quello di altri mini droni.
La cuffia rende il pacchetto complessivo molto più ingombrante rispetto a quello di altri mini droni.

Buona tecnologia in formato compatto

Dal punto di vista tecnico ho poco da ridire. I «Vision Goggles», gli occhialoni dell'headset, sono comodi e si alimentano tramite cavo collegato a una batteria esterna che pende dal collo. Come portatore di occhiali, apprezzo molto la possibilità di regolare la diottria dell'headset (da +1 a -5). Così non devo usare le lenti a contatto. Per impostare la distanza pupillare posso spostare le lenti verso destra e sinistra. Peccato che il meccanismo abbia poca resistenza, mi ritrovo quindi a spostarlo di continuo senza volerlo.

Sul lato frontale degli occhiali c'è un display che mostra ciò che vedo attraverso la fotocamera del drone. Non lo trovo utile, ma è comunque figo.
Sul lato frontale degli occhiali c'è un display che mostra ciò che vedo attraverso la fotocamera del drone. Non lo trovo utile, ma è comunque figo.

La risoluzione di 2560 × 2560 pixel per occhio offre un'immagine nitida, almeno al centro. L'area a fuoco è piuttosto ridotta, quindi i parametri e i menu ai bordi sono talvolta difficili da leggere. Un simpatico extra è il display esterno davanti all'occhio sinistro: chi mi sta vicino può vedere ciò che vedo io e, in un certo senso, volare insieme a me.

Trovo impressionante il fatto che Antigravity abbia racchiuso il concetto a 360 gradi in un drone sotto i 250 grammi, almeno con la batteria standard che garantisce 23 minuti di volo. Con la High-Capacity Flight Battery si arriva a 36 minuti, ma si supera la soglia dei 250 grammi, il che comporta più regole e la necessità di un certificato.

Le batterie sembrano identiche, ma quella superiore ha una capacità di 4345 mAh, quella inferiore solo di 2360 mAh.
Le batterie sembrano identiche, ma quella superiore ha una capacità di 4345 mAh, quella inferiore solo di 2360 mAh.

La «OmniLink Transmission» trasmette il segnale video in modo stabile, finché tra drone e occhiali c'è linea di vista. In Svizzera questo è comunque obbligatorio, così come la presenza di una seconda persona che tenga sempre d'occhio il drone FPV. Se per sbaglio si vola dietro un albero, la connessione si interrompe rapidamente. In quel caso, l'Antigravity A1 sale automaticamente all'altezza impostata e torna verso il punto di partenza.

La qualità dell'immagine non mi basta

L'idea alla base dell'Antigravity A1 è che non ci si debba preoccupare dell'inquadratura ottimale durante il volo. Il drone riprende tutto, e si può decidere a posteriori quale direzione mostrare. Questo dovrebbe consentire anche riprese in stile FPV, senza dover necessariamente disporre di competenze FPV. In alternativa, è anche possibile esportare i video a 360 gradi completi per visori VR.

Per scegliere l'inquadratura, il produttore mette a disposizione «Antigravity Studio», un software dedicato. Chi conosce i programmi di editing, si orienterà facilmente. Le panoramiche si possono creare manualmente con fotogrammi chiave o tramite tracking. Quest'ultimo funziona in modo variabile, a volte bene e altre volte meno bene. Per ottenere riprese fluide, però, un volo stabile è indispensabile. Se faccio cambi di direzione nervosi, si verificano scatti. Fotogrammi chiave e tracking non fanno miracoli. È un problema, perché il controllo impreciso rende difficile volare in modo regolare.

Il drone stesso è invisibile nelle riprese, dal momento che le fotocamere hanno campo libero sopra e sotto. Questo però comporta due conseguenze: primo, un ritaglio alto quanto il drone non viene ripreso; secondo, i due video devono essere uniti l'uno all'altro. Entrambe le cose a volte generano artefatti, soprattutto con oggetti vicini o in caso di manovre rapide. Questo punto è particolarmente sfavorevole, perché la giunzione si trova proprio al centro dell'immagine, nella direzione di volo.

Mi fa venire il nervoso.
Mi fa venire il nervoso.

E poi c'è la qualità video in sé: sì, l'A1 registra complessivamente in 8K, ma distribuiti su 360 gradi. I ritagli in 4K sono accettabili, ma la prospettiva resta estremamente grandangolare, mentre comportamento al rumore, nitidezza e gamma dinamica lasciano a desiderare. In sintesi, userei le riprese dell'A1 per un progetto video reale solo se volessi davvero un effetto FPV. Per normali vedute dall'alto o manovre semplici come orbite, una DJI Mini 4 Pro è l'opzione più economica e qualitativamente migliore.

In breve

Gadget innovativo con utilità pratica limitata

Antigravity non ha scelto la via più semplice per il suo primo drone: riprese a 360 gradi e un nuovo tipo di controllo FPV con un peso inferiore ai 250 grammi sono un debutto impressionante. Dal punto di vista tecnico funziona sorprendentemente bene. Posso manovrare l'A1 fin da subito senza problemi e guardarmi intorno in volo, il che mi dà una sensazione di piacevole intuitività. Applausi per il produttore per il concetto innovativo.

Come strumento creativo, però, l'A1 mi convince meno. Il fatto di non dovermi concentrare sull'inquadratura durante il volo sembra allettante, così come riuscire a ottenere riprese in stile FPV anche da principiante. Ma come ben sappiamo, sono i dettagli a fare la differenza. Il controllo impreciso rende difficile ottenere video fluidi. Artefatti e una qualità d'immagine generalmente deludente riducono l'utilità delle riprese. Un ritaglio in 4K mantiene comunque una prospettiva estremamente grandangolare, che distorce in modo terribile gli oggetti ai bordi. E l'estrazione dei clip dal materiale grezzo comporta un notevole lavoro di post-elaborazione.

In sintesi, consiglio il drone solo per riprese d'effetto occasionali. Oppure come costoso passatempo. Mi piace però che Antigravity sfidi il dominio di DJI. Sono curioso di vedere cosa il produttore lancerà sul mercato in futuro.

Pro

  • Concetto innovativo
  • Esperienza piacevole
  • Controllo intuitivo
  • Riprese a 360 gradi dall'alto
  • Effetti FPV anche senza competenze FPV
  • Fattore forma compatto

Contro

  • Effetto wow si esaurisce
  • Qualità d'immagine mediocre
  • Artefatti frequenti
  • Prospettiva estremamente grandangolare
Antigravity Bundle A1 Standard
Drone RC
Nuovo
EUR2049,–

Antigravity Bundle A1 Standard

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Le mie impronte digitali cambiano talmente spesso che il mio MacBook non le riconosce più. Il motivo? Se non sono seduto davanti a uno schermo o in piedi dietro a una telecamera, probabilmente mi trovo appeso a una parete di roccia mantenendomi con i polpastrelli. 


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