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Test del prodotto

«Rainbow Six Extraction»: per chi è pensato questo gioco?

Philipp Rüegg
19/1/2022
Traduzione: Leandra Amato

Il nuovo sparatutto tattico co-op «Rainbow Six Extraction» scambia gli avversari umani con gli alieni. Gli operatori conosciuti da «Rainbow Six Extraction» rimangono. È fattibile?

La storia di fondo ha la stessa profondità di «Independence Day»: una meteora rilascia un parassita estraneo che infetta tutto ciò con cui entra in contatto. Sfortunatamente, i protagonisti sono manichini generici e non possono mascherare la storia fiacca con il fascino di un Will Smith o Jeff Goldblum.

Missioni in un pacchetto triplo

Se cadi vittima degli alieni, l'operatore selezionato rimane indietro nel livello. Prima di poterlo rigiocare nell'area, è necessario evacuare. L'operatore caduto diventa automaticamente l'obiettivo della missione nella prossima uscita.

Gli alieni non sostituiscono gli avversari umani

I livelli hanno una struttura aperta simile a quella di «Rainbow Six Siege» e offrono diversi percorsi che si possono prendere. Senza avversari umani, tuttavia, mi manca semplicemente l'incentivo. Le missioni non sono particolarmente emozionanti e usare gli operatori contro gli avversari del computer sembra quasi uno spreco. Queste missioni PVE (Player vs. Environment) mi sembrano già in «Siege» solo un esercizio di riscaldamento per le vere partite multiplayer.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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