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Recensione

«Lost Soul Aside», il videogioco cinese per Playstation, è vittima delle sue ambizioni

Domagoj Belancic
8/9/2025
Traduzione: Martina Russo

L'iter di sviluppo di «Lost Soul Aside» è stato piuttosto complesso. Purtroppo, il risultato finale è deludente.

Ogni tanto nel mondo del gaming emergono storie di outsider che ispirano. Bellissime storie di sviluppatrici e sviluppatori appassionati che, contro ogni previsione, realizzano il proprio progetto ottenendo un enorme successo.

Mi sarebbe piaciuto raccontare una storia del genere anche in questo articolo su «Lost Soul Aside». Ma quello che era iniziato come un progetto individuale dello sviluppatore cinese Yang Bing si è trasformato in un travagliato iter di sviluppo decennale irto di ostacoli.

Purtroppo, la storia non ha un happy ending, ma termina invece con un gioco deludente che resta vittima delle proprie ambizioni.

Il protagonista del gioco e il suo compagno di avventure, un drago interdimensionale.
Il protagonista del gioco e il suo compagno di avventure, un drago interdimensionale.

Uno sviluppo turbolento durato undici anni

Prima di addentrarmi in un'analisi critica di «Lost Soul Aside», conviene spiegare un po' meglio la storia del suo sviluppo. Il gioco è stato ideato nel 2014. Lo studente cinese Yang Bing era un grande appassionato di videogiochi che adorava gli RPG come «Final Fantasy» e i titoli ad alta intensità d'azione come «Bayonetta», «Ninja Gaiden» e «Devil May Cry». Il trailer di «Final Fantasy XV» lo incanta così tanto che decide di lanciarsi nello sviluppo di videogiochi.

Da autodidatta, acquisisce le abilità necessarie per progettare e programmare giochi e impara a utilizzare Unreal Engine 4. Dopo due anni di auto-formazione e sperimentazione, nel 2016 pubblica un trailer di cinque minuti sullo stato attuale del suo progetto in solitaria: «Lost Soul Aside». Il video diventa virale. E non c'è da stupirsi, perché quello che si vede è davvero notevole, soprattutto per un progetto realizzato da una sola persona!

Nello stesso anno, Sony inizia a inserirsi nel mercato cinese dei videogiochi. L'azienda giapponese lancia il «Playstation China Hero Project», un'iniziativa con cui Sony garantisce supporto a team cinesi per quanto riguarda lo sviluppo, il publishing e il marketing dei loro videogiochi. Grazie al trailer virale di «Lost Soul Aside», Sony viene a sapere del progetto di Bing e lo inserisce nell'iniziativa.

Bing accetta e un anno dopo, con l'aiuto di Sony, apre il suo studio: Ultizero Games. Il team, inizialmente composto solo da cinque persone, si mette a lavorare con impegno al titolo. Grazie alle nuove risorse, le ambizioni e il numero di collaboratori crescono velocemente. Troppo velocemente. A fine 2019, secondo quanto riportato dai media cinesi, il progetto si trova in una fase di stallo. A causa della scarsa esperienza degli sviluppatori e dei designer, è necessario rinunciare agli elementi open world inizialmente previsti. Circa un anno dopo, fu deciso di fare un reset completo del progetto.

La pandemia mette ulteriormente i bastoni tra le ruote al team di Bing proprio quando si trovavano in una fase cruciale dello sviluppo. I vari lockdown rallentano notevolmente la velocità di realizzazione del progetto e molti dipendenti lasciano l'azienda. Secondo un articolo cinese, in quel periodo Bing è super stressato: perde i capelli e diventa sempre più grigio.

Chissà se questo livello una volta era un'area open world?
Chissà se questo livello una volta era un'area open world?
Fonte: Ultizero Games

In questo momento difficile interviene Sony. Ultizero riceve supporto a più livelli da Playstation e vengono apportate anche modifiche sostanziali alla trama. Seguono poi rinvii della data di uscita e scandali causati dalla fuga di documenti interni in cui una dipendente si lascia andare a commenti razzisti.

A fine agosto, finalmente, «Lost Soul Aside» esce per PS5 e PC, senza una grande campagna di marketing e senza recensioni per il lancio. I fan sono scettici. E purtroppo a ragione, come ho potuto appurare.

Una lettera d'amore priva di sostanza

Mi sono imbattuto in questo titolo leggendo della pazzesca storia del suo sviluppo e per questo motivo ho deciso di testarlo. Sin dai primi minuti di gioco appare evidente l'amore di Bing per «Final Fantasy» e in particolare per «Final Fantasy XV». Il gioco è una lettera d'amore alla leggendaria serie JRPG di Square Enix. Qualcuno potrebbe trovare un po' banali le palesi ispirazioni, io invece le apprezzo moltissimo. Percepisco subito la passione che c'è dietro al progetto.

«Good artists copy, great artists steal».
«Good artists copy, great artists steal».

In «Lost Soul Aside» vesto i panni di Kaser, un combattente della resistenza che, insieme al suo gruppo di ribelli, si oppone alla tirannia di un impero autoritario. Come se la minaccia del malvagio imperatore non bastasse, all'improvviso nella capitale spuntano delle creature interdimensionali chiamate «Voidrax» che rubano le anime a molti abitanti. Anche mia sorella è una delle vittime.

Stringo alleanza con uno dei Voidrax «buoni». Il drago «Lord Arena» mi accompagnerà nella mia ricerca interdimensionale delle anime perdute e dell'anima di mia sorella.

Durante il viaggio devo affrontare sia i soldati dell'Impero che mostri Voidrax di ogni tipo.
Durante il viaggio devo affrontare sia i soldati dell'Impero che mostri Voidrax di ogni tipo.
Fonte: Ultizero Games

Man mano che il gioco procede il mio entusiasmo iniziale per l'atmosfera in stile «Final Fantasy» si trasforma in delusione. La lettera d'amore manca di sostanza.

È vero che, con le loro pettinature stravaganti e i costumi eccentrici, i personaggi potrebbero sembrare usciti da un gioco di «Final Fantasy». Ma nessuno dei personaggi con cui vengo in contatto mi colpisce particolarmente. Infatti sembrano senz'«anima» (ogni riferimento è voluto), bidimensionali e poco interessanti. Non si sviluppa alcuna trama avvincente, molte storie si arenano, non faccio il tifo per nessuno e non c'è niente che mi faccia appassionare.

Senz'altro, questo è dovuto anche alle scene e ai dialoghi a volte involontariamente comici. Ho come l'impressione che, nell'ambito della riorganizzazione della storia, molte cose siano state spostate, tagliate o comunque modificate all'ultimo minuto.

Gli intermezzi sono scollegati dal resto.
Gli intermezzi sono scollegati dal resto.

Anche le voci inglesi del doppiaggio sono... beh, non proprio il massimo. Molte interpretazioni sembrano poco ispirate e alcune sono davvero irritanti. In primis Lord Arena, che, non saprei come altro definirlo, è una grandissima testa di c***o. Il drago Voidrax mi offende e mi insulta in continuazione.

«What were you thinking», mi grida quando muoio. «Don't embarrass me», mi urla in faccia prima di un combattimento. «You should have listened to me», mi continua a ripetere ogni tre per due. Direi l'incarnazione di una relazione tossica.

Da open world a «empty world»

Anche la progettazione grafica dei mondi ricorda la leggendaria serie JRPG di Square Enix. Ultizero abbina elementi fantasy magici ed elementi visivi più realistici, amalgamando i contrasti in un mix visivamente accattivante.

In alcuni punti «Lost Soul Aside» è davvero bello.
In alcuni punti «Lost Soul Aside» è davvero bello.

Ma anche qui la mia impressione iniziale positiva si è trasformata in delusione, perché dietro le immagini spettacolari non c'è sostanza. Mi ritrovo spesso ad attraversare livelli che, superficialmente, appaiono imponenti e di grande effetto, con edifici sfarzosi e una natura meravigliosa. In realtà i mondi di gioco sono solo scenari vuoti con angusti livelli tubolari: mi sembra di trovarmi in un gioco dell'era PS3.

Anche le singole meccaniche di gioco che trovo nei livelli sembrano essere un retaggio del passato. Sono come elementi estranei assemblati a caso e senza un progetto, che si ripetono all'infinito. Colleziono oggetti e oro. Ogni tanto devo misurarmi con passaggi frustranti di un platform secondo il principio del trial-and-error. Gli «enigmi» sono solo compiti noiosi e inutili. E ad ogni passo mi ritrovo coinvolto in combattimenti da arena contro ogni sorta di cattivi.

Ogni tanto durante gli inseguimenti posso cavalcare la mia spada come fosse un surf. Ma anche questa novità sembra quasi un elemento estraneo.
Ogni tanto durante gli inseguimenti posso cavalcare la mia spada come fosse un surf. Ma anche questa novità sembra quasi un elemento estraneo.

A volte mi ritrovo in aree di gioco semi-aperte, dove devo compiere determinate azioni per poter proseguire. Ma queste aree mi danno l'impressione di essere dei residui dell'iniziale approccio open world, troppo ambizioso e poi scartato. Quello che resta è solo un involucro vuoto di ciò che avrebbe potuto essere. È un vero peccato che il team di sviluppo si sia perso in idee che non hanno portato a niente, invece di concentrarsi su quello che Yang Bing sa fare meglio: il sistema di combattimento.

Il sistema di combattimento spacca

Una cosa bisogna riconoscerla a «Lost Soul Aside»: il sistema di combattimento è ben fatto, molto ben fatto. Anche qui si avverte chiaramente l'ispirazione e l'amore di Bing per il materiale originale. Un po' di «Bayonetta», mescolato con «Ninja Gaiden» e un pizzico di «Devil May Cry». Il trailer originale del 2016 rende già benissimo l'atmosfera del sistema di combattimento.

È come se i combattimenti accesi, super veloci e ben inscenati fossero stati al centro del gameplay sin dall'inizio. Questo nucleo centrale è riuscito a superare indenne tutte le battute d'arresto e i reset, restando comunque bello corposo. Diversamente da quanto succede con la storia e con la progettazione dei livelli, qui man mano che si procede non subentra alcun senso di disillusione, tutt'altro. Il sistema di combattimento continua a migliorare sempre più.

I combattimenti sono veloci, impegnativi e belli da vedere.
I combattimenti sono veloci, impegnativi e belli da vedere.
Fonte: Ultizero Games

Affronto i nemici con varie armi che sblocco man mano che avanzo nel gioco. Alcune di queste sono grandi e pesanti, altre mi permettono di colpire i nemici a una velocità pazzesca. Il sistema delle combo è divertente: posso combinare diversi schemi di attacco per creare attacchi devastanti e, allo stesso tempo, caricare diverse barre per gli attacchi speciali. Quando le attivo, mi ritrovo con sequenze di attacco meravigliosamente esagerate e incredibilmente potenti. Il tutto è completato da schivate e parate che, se eseguite al momento giusto, risultano davvero efficaci.

Grazie al suo sistema di upgrade, il gioco ti permette di introdurre elementi sempre nuovi nei combattimenti. Continuo a sbloccare nuovi attacchi, armi o equipaggiamenti con cui posso provare nuove strategie.

And action!
And action!

Peccato solo che i combattimenti siano bloccati in una struttura di livello così noiosa. Anche se i combattimenti sono divertenti, dopo qualche ora di gioco finisco per annoiarmi a causa della struttura ripetitiva del gioco. Se ogni due passi devi combattere sempre gli stessi soldati semplici o sconfiggere boss che seguono sempre lo stesso schema, a un certo punto hai bisogno di una pausa anche se il sistema di combattimento è il migliore del mondo.

Problemi tecnici e prospettive

Anche la realizzazione tecnica di «Lost Soul Aside» è un ulteriore segno di quanto sia stato travagliato lo sviluppo del gioco e di tutte le modifiche apportate al progetto all'ultimo minuto. Durante il mio viaggio interdimensionale, nella modalità Performance della PS5 Pro mi ritrovo sempre con fastidiosi scatti, anche se sullo schermo non sta succedendo granché. Anche l'audio va un po' per conto suo: le canzoni si interrompono all'improvviso, i dialoghi vengono tagliati.

Il gioco ha anche dei menu poco chiari, comandi a volte troppo sensibili e una telecamera fastidiosa che, soprattutto durante i combattimenti con i boss, inquadra puntualmente quello che non voglio vedere.

Il gioco procede a scatti anche in zone vuote come queste.
Il gioco procede a scatti anche in zone vuote come queste.

Non si sa ancora quale sarà il futuro del gioco. Su Opencritic il progetto ha ottenuto una valutazione media di 63, mentre le statistiche di Steam mostrano un picco di appena 3070 giocatori e giocatrici in contemporanea. Lo studio sta reagendo alle critiche e sta lavorando ad alcune patch. Tuttavia, sembra improbabile che ci sarà un comeback com'è stato per «No Man's Sky»: le basi del gioco sono troppo fragili.

Possiamo solo sperare che Ultizero e Yang Bing, anche se il loro primo progetto non è andato bene, abbiano un'altra occasione per realizzare la loro vision in un altro gioco. Fosse per me, gliela concederei.

«Lost Soul Aside» è disponibile per PS5 e PC. Il gioco per PS5 (Pro) mi è stato fornito da Sony a scopo di test.

In breve

A parte i combattimenti spettacolari, «Lost Soul Aside» non ha molto altro da offrire

Mi sarebbe piaciuto che Yang Bing, sviluppatore appassionato, e il suo team Ultizero avessero riscosso un grande successo con «Lost Soul Aside». Quello che era nato come il progetto del cuore di un appassionato dei videogiochi si è trasformato in un titolo che è rimasto vittima delle proprie ambizioni.

Il nucleo del gioco è abbastanza coerente. Il veloce sistema di combattimento è spettacolare, impegnativo e divertente. Anche la rappresentazione grafica, chiaramente ispirata a «Final Fantasy», nell'insieme colpisce positivamente. Ma dietro la facciata c'è ben poca sostanza. Gli elementi del gioco sembrano assemblati in modo casuale e caotico, la progettazione dei livelli è noiosa e stanca in fretta e la storia non riesce mai a decollare.

Con un pizzico di malinconia, penso a quello che avrebbe potuto essere questo progetto, con ambizioni più realistiche, senza una pandemia globale e con un po' più di fortuna. Mi auguro solo che a Bing e al suo team venga concessa una seconda possibilità.

Pro

  • Sistema di combattimento ben realizzato

Contro

  • Design dei livelli noioso
  • Una storia da dimenticare
  • Problemi tecnici
Sony Anima persa a parte (PS5, DE)
Videogioco
EUR82,90

Sony Anima persa a parte

PS5, DE

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Il mio amore per i videogiochi si è svegliato alla tenera età di cinque anni con il Gameboy originale ed è cresciuto a dismisura nel corso degli anni.


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