I tuoi dati. La tua scelta.

Se accetti solo i cookie necessari, raccogliamo informazioni sul tuo dispositivo e comportamento d'uso sul nostro sito web tramite cookie e tecnologie simili. Questi permettono, ad esempio, un login sicuro e funzioni di base come il carrello.

Se accetti tutti i cookie, ci permetti di utilizzare questi dati per mostrarti offerte personalizzate, migliorare il nostro negozio e visualizzare pubblicità mirata sul nostro e su altri siti web o app. A tal fine, determinati dati possono essere trasmessi anche a terze parti e partner pubblicitari.

Retroscena

Psicologo scolastico: «Fidatevi dei vostri figli e delle vostre figlie»

Ann-Kathrin Schäfer
9/10/2025
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Improvvisamente da bambini si diventa scolari e ai genitori sorgono domande del tutto nuove. Lo psicologo scolastico della città di Zurigo fornisce alcune risposte.

Ricordo ancora quando lo portavo in giro con il marsupio e ora lo vedo tutto emozionato davanti al portone di scuola. Si gira verso di me, mi dà il cono pieno di dolci e regalini che gli avevo preparato e sussurra con uno sguardo emblematico: «Mamma, prendilo – non ce l'ha nessuno». Il percorso scolastico di mio figlio è appena iniziato e io ho già commesso un primo errore.

Mi sono subito resa conto che il cono di dolci non sarebbe stato l'unico problema che avrei dovuto affrontare da mamma di un bambino in età scolare. Ma la domanda che ha iniziato a tormentarmi di più era: come faccio a capire se mio figlio sta andando bene a scuola e cosa posso fare per sostenerlo?

Quali sono le sfide più grandi nel passaggio dalla scuola materna alla prima elementare?
Il confronto sociale aumenta. A volte capita che un bambino non vuole andare a scuola perché sente di non essere bravo come gli altri. Oppure si sente intimorito del nuovo tragitto per arrivare a scuola e del grande edificio scolastico con 200-300 bambini più grandi.

I compiti a casa sono un tema del tutto nuovo per i genitori e per il primo figlio che inizia la scuola. Spesso ci si chiede: devo aiutare mio figlio a fare i compiti o lasciare che li faccia da solo?
Sì, l'inizio della scuola dell'obbligo è un cambiamento anche per i genitori. Gli insegnanti spiegano i compiti a scuola in modo tale che i bambini possano svolgerli autonomamente, cosa che aumenta anche la fiducia in sé stessi.

Come fanno i genitori a riconoscere che il loro bambino ha bisogno di aiuto?
Un genitore nota se un bambino va a scuola di malumore. O se un bambino non dorme bene, sembra depresso o se ad esempio torna a casa da scuola nervoso, buttando la cartella in un angolo.

Quali casi sono considerati lievi e quali acuti?
Se un bambino si rifiuta ripetutamente di andare a scuola per un periodo di tempo prolungato o disturba gravemente le lezioni, è necessario intervenire rapidamente. Anche la tematica delle scuole speciali e i conflitti tra scuola e genitori sono considerati urgenti. Un bambino che non se la cava tanto bene a scuola, ma ci va comunque, va classificato come un caso meno acuto.

Se potessi esprimere un desiderio: cosa dovrebbe cambiare nelle nostre scuole?
Vorrei che a scuola l'apprendimento socio-emotivo avesse la stessa importanza della lettura, della matematica e della scrittura. I bambini devono imparare a guardarsi dentro, gestire le proprie emozioni e andare d'accordo con gli altri. Alcune cose si stanno già muovendo in questa direzione, ma c'è ancora molto da fare.

A 23 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

In realtà sono una giornalista, ma negli ultimi anni ho lavorato sempre di più come costruttrice di castelli di sabbia, addestratrice del cane di famiglia ed esperta di scavatrici. Il mio cuore si scioglie quando i miei figli ridono a crepapelle e si addormentano beatamente l'uno accanto all'altro la sera. Grazie a loro, trovo ogni giorno l'ispirazione per scrivere – e ora conosco anche la differenza tra una pala meccanica, un'asfaltatrice e un bulldozer. 


Retroscena

Curiosità dal mondo dei prodotti, uno sguardo dietro le quinte dei produttori e ritratti di persone interessanti.

Visualizza tutti

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Retroscena

    Quando tuo figlio oltre al gioco, perde completamente la ragione

    di Martin Rupf

  • Retroscena

    «Da quando sono mamma...»

    di Natalie Hemengül

  • Retroscena

    Altro che amore fraterno!

    di Martin Rupf