
Caviar Tyrannophone: un iPhone 13 con dente di T-Rex per 8610 dollari

Se un iPhone non è abbastanza, allora il Tyrannophone deve rimediare. Si tratta di uno smartphone realizzato con oro, pietre, rubini e persino un vero dente di un tirannosauro morto 80 milioni di anni fa.
«L'iPhone è troppo costoso», dicono là fuori. Ma noi utenti iPhone sappiamo che quando si guarda alle prestazioni, l'iPhone 13 Pro e il Pro Max in realtà sono abbastanza ok.
Potremmo addirittura pensare che è troppo conveniente, desiderando alternative più costose. Esistono davvero. Se noi amanti dell'iPhone vogliamo davvero spendere troppi soldi, allora dovremmo optare per un Caviar Tyrannophone, che costa 8610 dollari nella versione iPhone 13 Pro e 9150 dollari nella versione 13 Pro Max. Il valore corrisponde a 7972.69 o 8472.72 franchi, solo sette volte il prezzo originale dell'iPhone 13.
Un grande affare, se consideri quello che ottieni.
Lo smartphone per 10 000 franchi – arrotondiamo, perché a questo prezzo non fa più la differenza – è un iPhone 13 o 13 Pro Max, ma modificato dagli orafi e gioiellieri di Caviar. L’intero pannello posteriore è stato cambiato e sostituito con uno molto più lussuoso. Invece del semplice vetro opaco, c'è una testa di tirannosauro in titanio. Inoltre, il retro è rivestito d'oro 24 carati, con ben due strati, perché uno era davvero troppo poco. Logico. L’occhio del tirannosauro è realizzato in ambra, che una volta era più preziosa dell'oro.
Il pezzo forte: un dente è realizzato con il frammento di un vero dente di Tyrannosaurus Rex. Ma quanto è figo? Il dente probabilmente è il motivo per cui ci saranno solo sette iPhone per ogni edizione, cioè un totale di 14.


Lo smartphone di lusso relativamente conveniente è il più spettacolare della collezione Tera Caviars. Altrimenti, c'è il Monsterphone, una costruzione piuttosto kitsch fatta di metallo e «materiale rosso che simboleggia il sangue», per 8300 dollari e il TeraDiamond con 1024 diamanti e 128 rubini sul retro, per «soli» 59 700 dollari nella versione Pro Max.
Ne prendo tre, grazie.


Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.