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Retroscena

Il mio setup retrò Bose 2.1… il sistema di altoparlanti degli anni ‘90 spacca

Martin Jud
10/3/2022
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Passare volontariamente dal suono surround 5.1 al 2.1 – può essere un buon affare? Io l'ho fatto e non me ne pento. Il suono del mio home cinema è una bomba con un sistema di altoparlanti Bose del 1990 e un ricevitore Yamaha.

Nel 2002, un DJ inglese mi ha dato un «eargasmo» che non dimenticherò mai: era una serata di musica elettronica in un pub di Southbourne. Avevo già bevuto uno Smirnoff Alcopop e uno Strongbow Cider e stavo per rovinare completamente una partita di biliardo a 8 palle, quando all'improvviso mi giunse all'orecchio questa trance fresca e mai sentita prima:

Molto impressionato, mi diressi dal DJ – mi sono complimentato con lui e ho fatto domande sulla canzone, l'artista e l'impianto audio. Il DJ sorrise e poco dopo mi ha passato un pezzo di carta con le informazioni. Il mio compagno di biliardo, che ci stava guardando, fece gli occhi grandi e rise un po’ sotto i baffi.

Il setup era un Bose Acoustimass 5 Serie II, composto da un subwoofer e solitamente due satelliti a doppio cubo. Nel pub, tuttavia, erano installati quattro altoparlanti. Quello che mi ha fatto impazzire è stato il suono multistereo di casa Bose.

Da quell’esatto momento, ero certo che anch’io un giorno avrei posseduto un sistema di altoparlanti Acoustimass di Bose.

Nel frattempo ne possiedo due...

Perché sono passato a 2.1

Il sogno di avere il mio sistema retrò di altoparlanti, che mi ha mandato in estasi durante il mio soggiorno in Inghilterra, non mi ha mai dato pace. Ecco perché mi sono procurato il mio primo Acoustimass 5 Serie II, ben tenuto, sei anni fa. Ma fino a due anni fa lo usavo solo con la seconda TV in camera da letto.

Dopo il trasloco ho deciso di separarmi dal precedente setup 5.1 del soggiorno. Da un lato, perché volevo sentire il suono Bose, dall'altro, perché il nuovo soggiorno dispone di poche prese. Se voglio mettere in funzione gli altoparlanti posteriori di un sistema 5.1 direttamente via cavo, è anche impossibile posizionarli in modo discreto.

Così ho dato via il mio precedente sistema audio surround 5.1 della Sony, che mi aveva servito bene per anni, e ho comprato un secondo Acoustimass. Ora ne ho uno in soggiorno, un altro in una grande stanza usata come studio e stanza per il bricolage – e in più ho una soundbar 2.1 con subwoofer attivo di Samsung per la camera da letto.

Cosa offre il sistema di altoparlanti retrò

L'Acoustimass 5 Serie II è basato sul modulo Acoustimass – il subwoofer da 19,1 x 35,5 x 48 centimetri.

Il subwoofer non ha un connettore di alimentazione come lo si conosce dai modelli attuali. Manca anche un ingresso per ricevere il segnale dei bassi, ma sono disponibili morsetti terminali di tipo T56/24D.

Il woofer riceve un segnale stereo puro. Poi elabora il suono all'interno in forma analogica e invia i segnali corrispondenti ai due altoparlanti satellite. Le frequenze più basse sono trasportate nella stanza dal subwoofer tramite due driver da 5 pollici e ¼ (13,3 centimetri), il resto tramite i due satelliti a doppio cubo.

Una caratteristica pratica dei diffusori da 7,9 x 16,2 x 12,1 centimetri è che ognuno ha due cubi con driver da 2 pollici e mezzo (6,4 centimetri). In questo modo posso puntare un cubo sul lato destro del divano e l'altro sul lato sinistro. Questo significa che il suono stereo viene distribuito uniformemente su tutta l'area di seduta. Da me sono appesi negli angoli ad un'altezza di due metri e sono diretti leggermente verso il basso.

Amplificatore e co. – come il suono arriva agli altoparlanti nell'home cinema

Anni fa, ho provato il sistema Bose con vari amplificatori e mi sono reso conto che non poteva in alcun modo essere utilizzato come descritto dal produttore. Altroché 10-200 watt: per un suono decente con abbastanza bassi, sono necessari 80 watt o più per canale.

Nella mia configurazione, uso un ricevitore Yamaha R-S202DAB. Fornisce 100 watt per canale e posso anche usarlo per ascoltare la musica via Bluetooth o DAB+. Per mettere il suono dalla TV nel sistema, uso Toslink e un convertitore stereo.

Quello che non mi piace del convertitore audio digitale-analogico è che il suo LED è molto luminoso, ma questo può essere facilmente risolto con del nastro adesivo.

Beh, com’è il suono Bose retrò?

Il subwoofer attivo della mia soundbar Samsung in camera da letto ha 160 watt. Con questo potrei, se volessi, infastidire l’intero quartiere – incluso il parcheggio sotterraneo. Il subwoofer passivo Bose, d'altra parte, ha meno potenza e probabilmente raggiungerebbe solo uno o due appartamenti. Anch'esso è più che abbastanza forte e in realtà, come tutti i woofer, è sproporzionato per un salotto.

Rispetto alla mia soundbar Samsung, il basso suona in qualche modo più autentico. Completa i medi e gli alti del suono puro e dettagliato dei doppi cubi e, insieme a loro, assicura un'immagine sonora cristallina, precisa ed energica. Non importa se sto ascoltando musica di sottofondo o se sto facendo una festa.

Conclusione: spacca!

Sono immensamente grato a Bose perché negli anni '90 ha fatto sì che io possa avere un «eargasmo» ogni giorno. Come conclusione, quindi, posso tranquillamente dire che anche le cose vecchie possono spaccare.

Infine, mi interesserebbe sapere se ci sono altre persone che non danno una possibilità alla merce nuova e moderna. Qual è il vecchio sistema di cui non vuoi proprio fare a meno?

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La mia musa ispiratrice si trova ovunque. Quando non la trovo, mi lascio ispirare dai miei sogni. La vita può essere vissuta anche sognando a occhi aperti.


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