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Nora Dal Cero
Retroscena

«Non possiamo darci una mossa?» – partecipiamo a una cerimonia del tè

Darina Schweizer
5/12/2024
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Essendo le più grandi amanti di tè del nostro team, era chiaro che io e Steffi dovevamo partecipare a una cerimonia del tè. Al museo Rietberg abbiamo assistito a una cerimonia del tè matcha. Ci sono passate per la testa molte cose, fino a quando non si è calmata completamente.

Nel bozzolo del silenzio

Steffi arriva poco dopo di me, meno stressata ma più stanca di me. Veniamo condotte in soffitta con altre sei persone. Qui ci togliamo le scarpe ed entriamo nella sala da tè (Isshin-an), che misura circa quattro metri per quattro. È arredata con mobili su misura, pareti in legno e pergamene ornate provenienti dal Giappone. Nell'aria si percepisce l'odore di cedro.

Una luce tenue filtra dalla finestra oscurata. Davanti ad essa ci sono un bollitore per il tè, una brocca e un piccolo barattolo. Christoph Meier si inginocchia. Anche noi ci sediamo intorno a lui su dei cuscini – la maggior parte di noi a gambe incrociate, solo alcuni hanno il coraggio di mettersi in ginocchio (per il momento).

Una dolce sorpresa

Nella stanza regna il silenzio, riesco a sentire solo il battito del mio cuore. Christoph Meier presenta una scatola e spiega che ogni cerimonia del tè inizia con un dolcetto come saluto.

Fa il giro con i dolcetti al tè e mostra come prenderli:

  1. Inchinati alla persona che hai di fronte.
  2. Inchinati di nuovo quando ti viene offerto il dolcetto.
  3. Prendi il vassoio e inchinati nuovamente prima di prendere il dolcetto.
  4. Appoggia il biscotto davanti a te e passa il vassoio.
Steffi: «Ricorda la sequenza. Inchino con Darina, prendi un dolcetto e inchino con Christoph Meier. Inchino, dolcetto, inchino».

Nessuno si muove. Tutti guardano ipnotizzati il dolcetto delicatamente dipinto che giace allettante davanti a loro. Se fossimo cani, sbaveremmo.

Darina: «Mio Dio, quanto sembra delizioso questo biscotto? La glassa è letteralmente perfetta! Se lo metto in bocca adesso... No, non pensarci. Respira. Respira!».

Respiriamo, aspettiamo, perseveriamo. Finché Christoph Meier non dice che possiamo prendere il dolcetto – uno alla volta. Tutti lasciano scogliere i biscotti con gusto sulla lingua. Si sentono rumori di masticazione che risuonano nella stanza silenziosa. A una ragazza scappa una risatina.

L'impazienza si fa sentire

Christoph Meier non reagisce, la sua attenzione è completamente rivolta alla cerimonia. Con un sorriso, si inginocchia davanti a noi e ci informa che tra poco lascerà la stanza. Si alza nel suo kimono strettamente avvolto, spostando il peso all'indietro e rotolando dalle punte dei piedi. Rimango stupita. Scompare dietro una porta scorrevole.

Nel frattempo, il rumore nella sala da tè diventa sempre più forte. All'inizio penso ai tubi di scarico, finché non mi rendo conto che è il bollitore di ferro (kama). Christoph Meier torna con delle tazzine su un vassoio. Sono decorate con castagne, simbolo dell'autunno. Spiega che in questo periodo dell'anno il bollitore viene tradizionalmente collocato più vicino agli ospiti rispetto all'estate, in modo che percepiscano il suo calore.

Con meticolosità e attenzione, svita una piccola scatola nera. Appoggia il coperchio con cura, poi prende un cucchiaio di legno. Lo immerge dritto nel barattolo e mette nella tazza una polvere verde, il matcha. Riavvita il barattolo e vi posiziona sopra il cucchiaio in modo perfettamente perpendicolare.

Darina: «Non possiamo accelerare il processo? Quanto dura?».

Apprendiamo che ogni movimento viene praticato e segue una sequenza rigorosa. Lo stesso rituale viene seguito per ogni tazza. Christoph Meier prende una frusta di bambù. La usa per schiumare la polvere di matcha nella tazza da tè. Si sente frusciare e la porcellana tintinna dolcemente come una campana tibetana. Il movimento della frusta di bambù sfoca lentamente davanti ai miei occhi.

Darina: «In qualche modo è… rilassante. Mi dissolverò completamente come la polvere di matcha? Ehi! Resta qui!».

La routine è confortante

Le prime tre tazze di tè sono pronte. Christoph Meier le distribuisce una per una e ci mostra come tenerle: mano sinistra in basso, mano destra sul bordo. Si beve in piccoli sorsi. I primi del gruppo si inchinano, prendono una tazza, si inchinano di nuovo, bevono. Il celebrante prende le altre tazze dalla stanza accanto. Ormai conosciamo la sequenza.

Darina: «In qualche modo è rassicurante sapere cosa succederà dopo».
Steffi: «Spero solo di riuscire a dormire stasera, nonostante il tè verde».

Nessuno è più irrequieto sul cuscino. Tutti siedono e guardano incantati mentre Christoph Meier distribuisce le tazze. Si sentono i sorsi delicati, nient'altro. Anche la ragazza non ridacchia più.

Passo dopo passo, Christoph Meier prepara le ultime tre tazze. Quando finalmente ne ho una davanti a me, mi inchino, la prendo, mi inchina di nuovo e avvicino la tazza al naso. L'odore tipico del tè verde raggiunge i miei recettori. Se prima volevo inghiottirlo come il biscotto, ora mi fermo un attimo. Come dice il proverbio: «Tra stimolo e risposta c'è uno spazio. In questo spazio risiede il nostro potere». Poi bevo il primo sorso.

Darina: «Oh, non me l'aspettavo. È spumoso e arioso e le note amare sono molto delicate. Che buono. Mhhh!».

Ora è il turno di Steffi.

Steffi: «Più aspro e amaro di quanto mi aspettassi, ma comunque delizioso».

Arrivate alla modalità Zen

Christoph Meier si inginocchia per l'ultima volta davanti a noi. Ci spiega come ripiegare i tovaglioli su cui sono stati posti inizialmente i dolcetti da tè e riporli nelle maniche. Di solito, ogni ospite porta il proprio tovagliolo. Pieghiamo. A nessuno importa più se lo fa perfettamente. Tutti sono sereni.

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Immagine di copertina: Nora Dal Cero

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Amo tutto ciò che ha quattro zampe o radici, in particolare i miei gatti rifugio Jasper e Joy e la mia collezione di piante grasse. Le cose che preferisco fare sono andare in giro con i cani poliziotto e i gatti coiffeur per i reportage o lasciare che le storie sensibili fioriscano nei brockis dei giardini e nei giardini giapponesi. 


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Curiosità dal mondo dei prodotti, uno sguardo dietro le quinte dei produttori e ritratti di persone interessanti.

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