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Opinione

«Ghost of Yōtei» non ama le pause

Philipp Rüegg
1/10/2025
Traduzione: Leandra Amato

«Ghost of Yōtei» segue le orme di «Red Dead Redemption 2». Tuttavia, il gioco di samurai non osa seguirle in modo coerente. La paura che il pubblico si annoi è troppo grande.

Io e il mio cavallo siamo sfuggiti a un'imboscata. I samurai nemici ci hanno attaccati nel bel mezzo di una tempesta di neve. Il loro sangue è già coperto da un nuovo strato di neve. Con difficoltà e con le forze in calo, ci facciamo strada nella neve alta fino alla vita. Lentamente, una canzone inizia a suonare dolcemente. Sento la pesantezza del momento e il rischio per la mia guerriera Atsu di morire di freddo.

In questo momento, «Ghost of Yōtei» mi ricorda l'epopea western di Rockstar «Red Dead Redemption 2», che ha a volte dei momenti di quiete, ma ricchi di atmosfera.

Ma mentre mi vengono questi pensieri, la musica si ferma e la scena finisce. Il tutto è durato poco meno di 40 secondi. Non è la prima volta che noto che Sucker Punch, lo studio che ha sviluppato «Ghost of Yōtei», non ha il coraggio di fare delle pause.

Lo ammetto, appartengo alla categoria di gamer che passano allo smartphone al minimo segno di noia. Ma anche a me piacciono i momenti di quiete, quando posso lasciar scorrere una scena. Non c'è tempo per questo in «Ghost of Yōtei».

Mentre dovrei aiutare un villaggio a respingere dei banditi, un residente dice di aver sentito un'esplosione nelle vicinanze. Forse dovrei dare un'occhiata. Nelle vicinanze? Il punto in questione si trova appena fuori dal villaggio, dietro la roccia successiva. Non vale la pena salire a cavallo.

Un'altra volta cerco un'armatura leggendaria. Per farlo, devo seguire diversi nastri blu, la maggior parte dei quali sono appesi a vecchi alberi nodosi. Sulla strada verso l'ultimo albero, per sbaglio mi avvicino troppo a una tana di lupo e innesco involontariamente un'altra quest. E naturalmente il lupo che devo seguire corre nella direzione opposta.

Non posso lanciare nessuna pietra senza ritrovarmi in una quest secondaria. È un'ottima cosa quando sono alla ricerca di continue dosi di dopamina, ma è un problema se voglio immergermi nel mondo. Per me, «Ghost of Yōtei» è quindi nel complesso una delusione. Nella sua essenza, rimane un titolo open world come tanti altri, solo che confeziona il suo sistema di liste di controllo in modo più elegante.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


Opinione

Questa è un'opinione soggettiva della redazione. Non riflette necessariamente quella dell'azienda.

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