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Retroscena

I bambini crescono e noi genitori abbiamo più tempo

Michael Restin
11/3/2025
Traduzione: Sanela Dragulovic

Crescendo i bambini diventano più indipendenti e in noi genitori si risveglia un sentimento quasi sconosciuto: avere tempo. Tuttavia, la tanto agognata quiete fa quasi paura.

Il tempo passa. È da molto che non ci faccio caso. Sono seduto sul divano in un pomeriggio di sole e attorno a me non succede nulla. Tutto tace. Il che scatena in me una certa inquietudine. Ovviamente nessuno ha bisogno di me in questo momento. E il tempo, il mio prezioso tempo libero, è tutto mio.

Non devo impiegarlo immediatamente per fare la spesa, piegare il bucato o mandare avanti la casa, posso farlo tranquillamente anche dopo una passeggia. Malgrado ciò, continuo ad osservare le ombre che danzano sul muro.

Perché il silenzio è così strano? Per darmi una risposta torno indietro di qualche anno. Come la nascita di un bambino stravolge la vita di tutti i giorni in modo radicale e completo, anche il ritrovarsi senza nulla da fare sconvolge la quotidianità.

Spesso in modo molto frenetico e con la coscienza sporca per essere sempre in ritardo al lavoro e non aver fatto questo o quello. Ti svegli a ogni suo lamento e ti addormenti sul pavimento con la mano nella culla, stretta da cinque piccole dita.

È un legame forte e diventa il filo conduttore della tua quotidianità. Escogiti strategie tattiche per poter fare una doccia di cinque minuti o andare in bagno in tutta tranquillità. Indossi i primi pantaloni che ti capitano, non perché hai perso il controllo della tua vita, ma per aver fatto la scelta più logica.

Al contrario, non hai mai avuto tanto controllo sulla tua vita anzi forse su due o altre tre. Queste sono strettamente intrecciate con la tua e si districano così lentamente che all'inizio non te ne rendi nemmeno conto. Tempo per te? Non esiste. E allo stesso tempo è il periodo più bello della tua vita.

Alcuni bambini legano subito, così come i genitori. Altre costellazioni di gioco ti fanno invece sudare già solo al pensiero, perché sai che non avrai cinque minuti di pace e tranquillità. E non hai la più pallida idea del perché i bambini vogliano giocare insieme anche se non fanno altro che bisticciare.

«Da noi o da voi?» diventa una domanda cruciale per i tuoi nervi e ogni conflitto si trasforma in una nuova sfida: riuscirai a rimanere neutrale se il tuo bambino o il suo ospite piange per l'ennesima volta? Meno i bambini sono in grado di autoregolarsi e più spesso devi intervenire tu.

Il tempo si allunga come una gomma da masticare, ti concedi cinque minuti di pace offrendo loro un gelato, tieni costantemente d'occhio l'orologio e rispondi «nessun problema 🙂» quando per WhatsApp ti viene chiesto se l'ospite può rimanere ancora un'oretta. Ma anche questa fase passa. Strisciante.

Fuori dalla routine – e dentro il sistema scolastico

Da un lato tempo pianificabile, dall'altro libertà che torna un pezzo alla volta quanto più i bambini entrano in una routine quotidiana.

E spesso ti ritrovi ad affrontare situazioni in cui questa piccola persona vuole far valere il suo pensiero a tutti i costi, giustamente. A pensarci ora, ci sono cose migliori da fare che vivere la quotidianità di corsa. Il bambino si prende tutto il tempo del mondo per guardare la formichina sul ciglio della strada e non si preoccupa minimamente del fatto che il semaforo sia diventato verde già tre volte.

Sei solo tu a non avere tempo. E non avere tempo spesso significa camminare nel mondo con i paraocchi. È buffo come spesso non abbiamo tempo, ma dobbiamo prendercelo.

Concedere la libertà – e darle forma

Ti rendi conto che il periodo intenso, duro e magico della prima infanzia se ne sta andando quando la porta della cameretta rimane chiusa più frequentemente. Quando nessuno viene a casa per giocare, ma i bambini si trovano direttamente fuori o entrano in casa in branco. Invece di un continuo trambusto, ora o c'è la calma o la tempesta.

E guardi sempre più spesso quell'orologio, soprattutto quando ti dicono: «Torno per le 18» e la lancetta è ormai oltre. Devi imparare a concedere la libertà ai bambini e a dare una nuova forma alla tua. E ti ritrovi come me, sul divano. In solitudine ad ascoltare la tua vocina interiore e all'inizio è una sensazione strana. Ma perché? La mia risposta: perché lasciare andare richiede più coraggio che trattenere.

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Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.


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