Scopri come migliorare l’acustica del tuo soggiorno
Guida

Scopri come migliorare l’acustica del tuo soggiorno

David Lee
2/2/2024
Traduzione: Martina Russo

Se vuoi che gli altoparlanti suonino bene, anche l’acustica della stanza dev’essere quella giusta. Ma i bassi non sono così facili da controllare. Le informazioni contenute in questo articolo ti aiuteranno a capire se vale la pena cercare di ottimizzare la stanza o se ti conviene lasciar perdere.

È successo già qualche anno fa, ma me lo ricordo ancora bene. Mi trovavo a Horgen nello showroom di Piega, produttore svizzero di altoparlanti. Stavamo ascoltando musica da altoparlanti di alto livello, più massicci del buttafuori di un locale notturno. Grossi cavi portavano ad amplificatori valvolari: ogni altoparlante aveva il suo amplificatore separato e il sistema completo costava qualche centinaio di migliaia di franchi. Il suono era fantastico. «Qual è la cosa più importante per avere un buon sound?», chiede qualcuno a un collaboratore di Piega, che risponde: «La stanza».

Piega non realizza prodotti per l’acustica ambientale. Mi sarei aspettato che il loro personale minimizzasse l’importanza della stanza per cercare di evidenziare, invece, l’importanza dei loro altoparlanti. Ma sarebbe comunque stato inutile. Perché un po’ più tardi ci vengono mostrati gli altoparlanti Piega più economici, che eccezionalmente non sono prodotti in Svizzera ma in Estremo Oriente, e anche loro hanno un suono eccellente. Questo perché lo showroom è ottimizzato dal punto di vista acustico.

La qualità del suono degli altoparlanti dipende, quindi, moltissimo dall’acustica della stanza. Se non ti soddisfa il suono del tuo impianto e stai pensando di potenziarlo, potrebbe anche essere che, in realtà, non ti piace come suona la tua stanza. In questo caso ti servirebbe a ben poco spendere un sacco di soldi per comprare altoparlanti migliori. Prima dovresti capire che cosa succede nel tuo soggiorno a livello di acustica.

Il suono intrappolato

Un altoparlante Bluetooth portatile suona diversamente (solitamente meglio) se è all’aperto che all’interno. Infatti, all’interno di una stanza il suono viene riflesso dalle pareti, dal soffitto e dal pavimento. Ben poco di ciò che accade è davvero desiderabile.

Innanzitutto, in una stanza il riverbero non serve. Perché quando riproduci della musica registrata, il riverbero è già parte integrante della registrazione. Se anche l’ambiente di ascolto produce riverbero, questo compromette la precisione del suono. Quindi farai più fatica a identificare la posizione dei singoli strumenti nell’immagine stereo.

Nel caso della musica dal vivo con strumenti acustici, la sorgente sonora non ha alcun riverbero, che si genera invece solo nella stanza chiusa. Ma anche in questo caso, non tutti i riverberi vanno bene. Nelle sale da concerto si fa tutto il possibile per ottenere la giusta risonanza. Uno dei tanti fattori importanti è il tempo di riverbero: per le frequenze medie idealmente si aggira intorno ai due secondi, nel caso delle operette è un po’ più breve, per tener conto dell’intelligibilità del parlato. Nel teatro Staatsoper di Berlino, il soffitto è stato alzato di cinque metri per aumentare il tempo di riverbero da 1,1 a 1,6 secondi. Ci sono voluti sette anni di ristrutturazione e la realizzazione di 26 000 pezzi singoli in ceramica fosfatica per migliorare l’acustica.

Ridurre il riverbero

In una stanza vuota il riverbero si nota particolarmente, ad esempio quando schiocchi le dita. Non appena riempi la stanza con un divano, un tappeto, una libreria e altri oggetti, l’eco diminuisce. Quindi ridurre il riverbero è facile: è un effetto collaterale dell’arredare una stanza. Soprattutto negli edifici moderni, dove spesso si usano pavimenti a lastre e altre superfici dure, è consigliabile utilizzare tappeti e altri elementi fonoassorbenti.

Questa riduzione, però, non è uniforme: le alte frequenze vengono assorbite di più delle basse. Più un elemento fonoassorbente è spesso, più basse sono le frequenze che può assorbire. Tappeti e tende influiscono solo sulle alte frequenze. Per attenuare le frequenze basse, gli elementi assorbenti devono essere spessi almeno venti centimetri, come un grosso cuscino da divano. Mettere un tappeto più soffice non avrà alcun effetto sulla gamma delle basse frequenze.

Se arredi la stanza solo con elementi fonoassorbenti sottili, potresti anche rendere il suono sordo.

A questo punto potresti pensare: «Sistemo tutto con l’equalizzatore». E comunque amo molto i bassi! Dov’è il problema?

Modi di risonanza: il problema delle basse frequenze

Quando si tratta degli alti, la correzione con l’equalizzatore può ancora funzionare, almeno fino a un certo punto. Ma con i bassi no. Perché quando i toni bassi si riflettono sulle pareti, sui soffitti e sui pavimenti non ottieni semplicemente più bassi. Quello che succede, invece, è che i bassi vengono distribuiti in modo irregolare nella stanza. Quindi sentirai alcune frequenze troppo alte e altre troppo basse. Fra l’altro, muovendoti nella stanza, potresti sentire la stessa frequenza a volte più forte a volte più bassa. Questo dipende dai cosiddetti «modi di risonanza».

I modi di risonanza si hanno quando la lunghezza di un’onda sonora è uguale alla lunghezza dell’ambiente. La lunghezza di un’onda sonora dipende dalla sua frequenza: più il suono è basso, più l’onda è lunga. Alcune frequenze hanno esattamente la stessa lunghezza della stanza. O sono lunghe la metà, o magari un terzo della lunghezza.

Se un’onda di questo tipo viene riflessa dalla parete, quando torna indietro appare esattamente uguale o speculare all’andata. Di conseguenza, le oscillazioni dell’ampiezza si verificano sempre nello stesso punto della stanza e l’onda resta ferma, invece di propagarsi come farebbe una normale onda sonora. Naturalmente, l’«onda stazionaria» non è davvero ferma, ma viaggia nello spazio mantenendo la stessa forma.

E si sente. Le oscillazioni dell’ampiezza si sommano o si annullano a vicenda se sono inverse. Di conseguenza, l’onda sonora è molto forte in alcuni punti e appena percepibile in altri.

Le ampiezze possono rafforzarsi (interferenza costruttiva) o neutralizzarsi a vicenda (interferenza distruttiva).
Le ampiezze possono rafforzarsi (interferenza costruttiva) o neutralizzarsi a vicenda (interferenza distruttiva).
Fonte: wikimedia.org/Jkrieger

Il peggio si verifica quando un’onda stazionaria sviluppa la sua massima pressione sonora proprio in corrispondenza della parete riflettente. Quindi viene riflessa con la maggiore intensità possibile. L’onda arriva sulla parete opposta al suo massimo d’intensità e viene nuovamente riflessa con forza. Ecco perché queste frequenze si attenuano molto più lentamente di altre.

Questo problema non esiste solo tra le pareti anteriori e posteriori della stanza, ma riguarda anche quelle laterali, il soffitto e il pavimento. Le basse frequenze si diffondono sfericamente in tutte le direzioni. Ecco perché la tipica forma a cubo di una comune stanza non è proprio l’ideale. Le stanze con soffitti spioventi e piante irregolari possono invece essere un vantaggio. In compenso, è più difficile calcolarle.

Anche il rapporto tra lunghezza, larghezza e altezza di una stanza è importante. In un locale a pianta quadrata si sovrappongono più modi di risonanza. Questo rafforza l’impressione di una distribuzione irregolare dei bassi. Sono pessime anche le stanze la cui lunghezza è esattamente il doppio della larghezza. Le stanze con un rapporto irregolare tra i lati non hanno meno modi, ma sono distribuiti in modo più armonioso.

Rilevare i modi di risonanza

Prima di adottare delle contromisure, devi individuare i modi di risonanza caratteristici della tua stanza.

Le frequenze problematiche si possono calcolare come segue: la velocità del suono (344 m/s) divisa per il doppio della lunghezza della stanza. In una stanza lunga quattro metri questo equivale a 43 Hz. Sono problematici anche i multipli di questo valore, cioè 86, 129 e 172 Hertz.

A questo si aggiungono i modi di risonanza delle pareti laterali e quelli tra il soffitto e il pavimento. Ci sono poi anche dei modi di risonanza che girano dietro gli angoli e che hanno un effetto meno marcato.

Fortunatamente, non devi calcolare tutte queste cose autonomamente. Ti basta inserire lunghezza, larghezza e altezza della stanza nel tool online amroc, che lo fa al posto tuo. Il tool non ti mostra solo le frequenze ma, grazie a una vista in 3D, anche i punti in cui si sviluppano i modi di risonanza.

amroc calcola i modi di risonanza e ti mostra la loro posizione.
amroc calcola i modi di risonanza e ti mostra la loro posizione.
Fonte: David Lee

Ma attenzione: i calcoli possono non corrispondere del tutto alla realtà. Questo perché l’arredamento della stanza include già numerosi elementi che assorbono il suono o lo riflettono già prima della parete, ad esempio un grande armadio a specchio. Nel mio caso, non posso fare il calcolo con il tool: il mio soggiorno ha una pianta complicata con angoli di 120 gradi e una delle pareti è interrotta da un ampio ingresso.

Ecco perché niente batte la prova di ascolto. Non ti resta che collegare al tuo impianto audio un generatore di suoni con una frequenza liberamente selezionabile: io uso l’applicazione gratuita Sonic su iOS, ma va bene qualsiasi altra applicazione.

I calcoli del tool online servono come guida per capire dove posizionarsi per fare le prove di ascolto e con quali frequenze. Poiché non posso usare il tool per la mia stanza, devo fare un po’ più di prove. Ma ora so, ad esempio, che la mia stanza ha un problema a 97 Hz. Se mi siedo direttamente di fronte agli altoparlanti, riesco a malapena a sentire questa frequenza. Sulla parete e sulla finestra, invece, mi arriva a palla.

Il volume è diverso al centro della stanza e sulla parete in prossimità di un modo di risonanza.
Il volume è diverso al centro della stanza e sulla parete in prossimità di un modo di risonanza.
Fonte: David Lee

Di solito i bassi sono più forti sulle pareti, soprattutto negli angoli della stanza dove si sovrappongono i modi di risonanza di due pareti.

Rimedio contro i modi di risonanza: evitarli o smorzarli

Non puoi modificare la geometria della stanza. E anche le frequenze di un brano musicale sono quelle che sono. Quindi, come puoi modificare i modi di risonanza?

Non puoi eliminarli del tutto. Ma comunque non devi farlo per forza. Persino in uno studio musicale completamente ottimizzato possono esserci ancora dei modi dell’ambiente. Ma sono attenuati da elementi fonoassorbenti spessi. Devi poi scegliere una posizione d’ascolto su cui i modi di risonanza non influiscono.

Queste contromisure sono più difficili da applicare in un soggiorno che in uno studio di registrazione. Infatti, non puoi scegliere liberamente la posizione di ascolto. A casa mia, per esempio, c’è un solo posto in cui ha senso mettere il divano e un solo posto in cui ha senso mettere gli altoparlanti, e i due posti sono incompatibili tra loro.

Non posso disporre gli altoparlanti (rossi) in modo da ascoltare la musica stando sul divano. L’unica soluzione sarebbe una poltrona.
Non posso disporre gli altoparlanti (rossi) in modo da ascoltare la musica stando sul divano. L’unica soluzione sarebbe una poltrona.
Fonte: David Lee

Non riesco ad ascoltare musica di buona qualità stando sul divano senza che il tutto diventi completamente antiestetico e poco pratico. La soluzione sarebbe posizionare una poltrona facile da spostare direttamente di fronte agli altoparlanti.

Anche con gli assorbitori ci sono dei problemi. Un assorbitore è più efficace se collocato nell’angolo di una stanza. Però dev’essere spesso e arrivare al soffitto. In linea di principio, potresti arrotolare un materassino di gommapiuma comprato in un negozio di bricolage e metterlo in piedi. Ma chi vuole vivere in una casa conciata così? Soprattutto perché non basta quel singolo elemento. Naturalmente, puoi acquistare degli assorbitori di bassi speciali che sono anche belli esteticamente. Ma ti serve lo spazio dove metterli e poi costano.

Ad esempio, al momento l’Hofa Basstrap V2 costa 185 franchi o 199 euro da Thomann. E te ne servono almeno due: uno per ogni angolo della stanza. Per catturare le frequenze molto basse sarebbe meglio averne quattro o sei.

Quando si tratta di assorbitori, meglio abbondare. Ma di conseguenza servono anche più spazio e più soldi.
Quando si tratta di assorbitori, meglio abbondare. Ma di conseguenza servono anche più spazio e più soldi.
Fonte: hofa-akustik.de

Una misura di ottimizzazione che non ti costa niente è non appoggiare gli altoparlanti alla parete, ma lasciare uno spazio di almeno 20 centimetri. In questo modo riduci le riflessioni dei bassi, perché sottrai un po’ dell’energia alle onde sonore basse prima che raggiungano la parete.

Lo stesso vale per il subwoofer, che non dovrebbe essere posizionato direttamente contro la parete e di sicuro non nell’angolo. Anche la posizione centrale tra due pareti non è ideale. Di solito, in un sistema 5.1, si consiglia la posizione centrale tra l’altoparlante centrale e l’altoparlante anteriore sinistro o destro.

Devi però assicurarti che la distanza dalla parete non sia esattamente un terzo della distanza tra l’altoparlante e la posizione di ascolto. Diversamente, la frequenza verrebbe cancellata a causa della riflessione sulla parete posteriore. Il che renderebbe una certa frequenza quasi impercettibile. Si tratta di un fenomeno simile a quello dei modi di risonanza, ma in questo caso agisce solo una parete.

A causa di questa cancellazione della frequenza, il produttore QSC (articolo in tedesco), ad esempio, raccomanda invece di posizionare il subwoofer proprio vicino alla parete. Ciò garantisce che la frequenza problematica sia superiore alla gamma di frequenze del subwoofer. Personalmente credo che sia meglio risolvere il problema variando la distanza di ascolto, se possibile. Vale comunque la pena di sperimentare con la posizione del subwoofer. Mettilo su una base mobile fintanto che non avrai trovato la sua posizione ideale.

Non tutti gli ambienti si possono ottimizzare a piacere

Se hai letto fino a qui, avrai ormai capito che l’ottimizzazione degli ambienti ha dei limiti. Soprattutto se parliamo di un soggiorno già arredato. Ci sono troppe cose da conciliare. Il divano dev’essere collocato in una posizione gradevole, non puoi mettere niente davanti alla finestra, i cavi devono essere posati in modo da non essere visibili, le prese devono sempre essere dove servono... un cambiamento forse aiuterebbe dal punto di vista acustico, ma distruggerebbe l’arredamento che hai già.

Per quanto mi riguarda, so già che non esiste una soluzione davvero valida per il mio soggiorno attuale. Ma anche questa consapevolezza può essere utile. Perché così non corro il rischio di spendere varie migliaia di franchi o di euro in altoparlanti per restare poi deluso.

Ma non per questo devo rinunciare al piacere della buona musica.

Un’alternativa sicura: le cuffie

Uso volentieri le cuffie non solo quando sono in viaggio, ma anche a casa. Tra l’altro, perché in questo modo posso infischiarmene di qualsiasi problema di acustica ambientale. Se mai deciderò di spendere un sacco di soldi in apparecchiature audio, saranno più probabilmente cuffie piuttosto che altoparlanti.

Se quest’idea ti piace, devi sapere che le cuffie riproducono il suono in modo diverso dagli altoparlanti. Con gli altoparlanti ogni orecchio sente allo stesso modo da entrambi i canali, almeno nella posizione di ascolto ottimale. Anche se con un leggero ritardo. Quando usi le cuffie, invece, entrambi i canali raggiungono l’orecchio simultaneamente; ma il destro e il sinistro sono inoltre in gran parte separati. Un po’ meno con le cuffie aperte rispetto a quelle chiuse.

  • Guida

    Cuffie a confronto: aperte o chiuse?

    di David Lee

Per simulare il suono degli altoparlanti stereo, alcuni amplificatori per cuffie hanno una funzione di crossfeed che genera artificialmente una sovrapposizione dei canali e degli sfasamenti temporali. Quando ho provato l’amplificatore per cuffie DAC ADI-2 di RME Audio l’effetto non mi ha entusiasmato e non l’ho trovato equiparabile a quello degli altoparlanti veri e propri. Ma non mi importa: nella maggior parte dei missaggi, il suono delle cuffie mi piace.

Alternativa incerta: distanza di ascolto ridotta

Sono l’orgoglioso proprietario di un altoparlante Bluetooth a basso costo, il JBL Flip Essential. Qualche giorno fa stavo ascoltando della musica mentre ero a letto e avevo la cassa acustica sul petto, quasi all’altezza del collo. Sono rimasto sorpreso dalla qualità del suono.

Così mi è venuta l’idea di provare con degli altoparlanti da tavolo. A una distanza di ascolto di circa 60 centimetri, l’acustica dell’ambiente dovrebbe avere solo un ruolo secondario. O almeno lo spero, perché il mio tavolo è tutt’altro che ottimale dal punto di vista acustico.

Se questo semplice trucco eliminasse i problemi di acustica della stanza, questi singolari «altoparlanti da gola» avrebbero improvvisamente un senso.

Sony SRS-NS7 (12 h, Senza fili)
288,21 EUR

Sony SRS-NS7

12 h, Senza fili

Sony SRS-NS7 (12 h, Senza fili)
Cuffie
288,21 EUR

Sony SRS-NS7

12 h, Senza fili

Conclusione: sii consapevole di cosa ti aspetta

L’acustica ambientale ha una natura ambivalente. Da un lato, è importante. Se il suono del tuo soggiorno non ti soddisfa, non ha senso acquistare altoparlanti migliori senza aver analizzato l’acustica.

D’altra parte, però, non tutti i soggiorni si possono ottimizzare in modo soddisfacente con un ragionevole impegno. La geometria della stanza, la disposizione delle finestre e dei mobili e altri fattori influiscono in parte sulle caratteristiche acustiche. Gli assorbitori di bassi efficaci sono massicci e non sempre eleganti.

Ecco perché il primo passo può essere solo scoprire se nel tuo caso specifico ha senso ottimizzare. Se non lo è, cerca delle alternative. Possono essere delle cuffie di alta qualità, oppure una stanza separata per la musica o persino cambiare appartamento.

E anche se scegli di ottimizzare, fai attenzione: sai quando cominci, ma non quando finisci. Già solo la scelta e il posizionamento degli assorbitori è una vera e propria scienza. I forum dedicati sono pieni di utenti che non riescono a smettere di ottimizzare e spesso, tentando di migliorare la situazione, finiscono per peggiorarla. In ogni caso, tieni presente la regola dell’80-20. Sennò va a finire che l’ottimizzazione della stanza diventerà il tuo nuovo hobby, tuo malgrado.

La cosa più semplice ed efficace è fare qualche esperimento con la posizione degli altoparlanti e il punto d’ascolto. Per farlo, ti sarà utile identificare i modi di risonanza della tua stanza.

Immagine di copertina: Flickr/Jan Hammershaug

A 109 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combinaun talento mediocre con un entusiamso eccessivo. 


Potrebbero interessarti anche questi articoli

Commenti

Avatar