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Retroscena

Sempre di buon umore? Non con me. Un inno alle giornate storte e al cattivo umore

Olivia Leimpeters-Leth
19/10/2023
Traduzione: Sanela Dragulovic

A Vienna non si crede nei miracoli, ma nella stanchezza del mondo, o Weltschmerz. Un boccone amaro contro i social media e la loro positività tossica. In fin dei conti, ci sono buone ragioni per essere di cattivo umore e sono persino confermate scientificamente.

La classica rivista femminile segue uno schema semplice: un editoriale emancipato invita a liberarsi dalle norme sociali e a essere se stesse. Le pagine successive sono piene di consigli sulle tendenze della moda, sul make-up e sulla dieta, mentre le ultime pagine contengono le ricette di torte e dolci. Una doppia morale che da tempo è passata dalle pagine delle riviste ai feed dei social media e dai corpi alla psiche.

Dai un'occhiata a Instagram. Lì, prevale l'idea: sii quello che sei, ma che sia di buon umore. Problemi? Noi non ne abbiamo. Il risultato è un pot-pourri psicotico in cui gli influencer ti sorridono da isole dei mari del sud tra le orribili notizie provenienti da tutto il mondo e i video di gatti che ti fanno sprofondare in un certo edonismo.

Poi metti da parte lo smartphone e ti chiedi cosa ci sia di sbagliato in te, se l'edonismo di questo mondo non ti appartiene, se non sei sempre di buon umore e non prendi il primo aereo per scalare una montagna tibetana dove riflettere sul senso della vita.

Positività tossica e joie de vivre viennese

A volte è bello essere di cattivo umore. Un inno alle giornate grigie che ti libererà dalla compulsione del buonumore.

In realtà non si può spiegare questo atteggiamento viennese verso la vita. Anche se ci si è cresciuti, come me. Il termine austriaco, «sudern» viene spesso tradotto con «lamentarsi». Tuttavia, in esso è contenuto molto di più. Chi si trova in questa situazione sente un profondo Weltschmerz e vi si crogiola con piacere per diversi giorni: una dolce sofferenza che non ha bisogno di essere attenuata.

Forse un esempio può essere d'aiuto: quando nel 2018 Vienna è stata nominata dalla società di consulenza Mercer la città più vivibile del mondo per la nona volta, un lettore infastidito del quotidiano «Der Standard» ha lasciato il seguente commento sotto il corrispondente articolo online: «Non permetterò a nessuno studio di parlare talmente bene della mia Vienna» (Ich lass‘ mir mein Wien von keiner Studie schönreden).

Infelici della felicità

Ebbene, si potrebbe giustamente obiettare: questo atteggiamento nei confronti della vita non risolve i problemi né porta a una grande felicità, soprattutto perché l'influenza dei pensieri positivi sulla felicità percepita è stata dimostrata in molti studi.

Tuttavia, se la felicità e la soddisfazione diventano un obbligo, accade esattamente il contrario.

Da anni gli scienziati mettono in guardia dalla «positività tossica». La beatitudine non negoziabile, che consente solo una piccola gamma di sentimenti, non significa salvezza dell'anima, ma tensione psicologica.

Uno studio ha esaminato il legame tra l'accettazione delle proprie emozioni e la salute mentale. Il risultato: chi ignora costantemente i sentimenti negativi finisce per sentirsi ancora peggio.

Un inno alle giornate storte: perché fa bene non essere sempre di buon umore

Se non si è obbligati a essere felici, si può essere qualsiasi cosa. Per interiorizzare questo concetto, ecco alcuni argomenti a favore delle giornate e degli stati d'animo negativi, direttamente dal cuore internazionale del malumore, Vienna.

1. Nelle giornate storte è consentito rinunciare

Ci sono giorni (e settimane) in cui tutto va storto. Lasciati cadere nel baratro, perché in questi giorni non si può forzare la felicità. La distruttività ha una sua bellezza e una volta che tutto è perduto, si può tranquillamente gettare la spugna. Arrendersi è un sano egoismo, quindi non cercare soluzioni e lascia che arrivi la pioggia: i giorni cupi e senza speranza di miglioramento sono la resistenza più radicale alla meritocrazia bonaria.

2. Se sei di cattivo umore, ti lasceranno in pace

3. Infliggere i tuoi capricci al mondo

4. Il cattivo umore ti porta lontano

5. Il cattivo umore favorisce la serenità

Immagine di copertina: shutterstock

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Adoro le frasi enfatiche e il linguaggio allegorico. Le metafore intelligenti sono la mia kryptonite, anche se a volte è meglio arrivare dritti al punto. Tutti miei testi sono curati dai miei gatti. E non è una metafora, perché credo che si possa «umanizzare l'animale domestico». Quando non sto seduta alla scrivania, mi piace fare escursioni, suonare musica attorno al fuoco o attivare il mio corpo stanco praticando sport o andando a una festa. 


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