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Retroscena

Progetto mezza maratona: obiettivo raggiunto. Ora che si fa?

Oliver Fischer
1/10/2024
Traduzione: Martina Russo
Co-autore: Claudio Candinas

Correre una mezza maratona. A 40 anni, per la prima volta nella vita e senza alcuna esperienza di podismo: ecco il nostro obiettivo di sei mesi. Questo è il motivo per cui abbiamo iniziato ad allenarci. Ora che abbiamo raggiunto l’obiettivo, è tutto finito? O magari siamo a un nuovo punto di partenza?

Questi sono i nostri risultati

Oliver Fischer

  • Età: 42 anni
  • Sport: jogging, 2-3 volte a settimana; Unihockey, da bordo campo
  • Alimentazione: sufficiente, sana, gustosa

Il nuovo me

Claudio Candinas

  • Età: 40 anni
  • Sport: jogging da 1 a 2 volte a settimana; allenamento di forza a casa in modo irregolare
  • Alimentazione: troppo monotona, troppo irregolare, troppo impulsiva

Il nuovo me

Finita la corsa, ci aspetta il resto della nostra vita

Naturalmente, Claudio e io ci siamo visti regolarmente negli ultimi sei mesi per parlare dei progressi e delle difficoltà che abbiamo incontrato durante il nostro progetto. Abbiamo anche fatto insieme qualche sessione di allenamento, oltre a sottoporci insieme ai test sulle prestazioni. A conclusione dell’esperienza, abbiamo dedicato un po’ di tempo anche a ripercorrere quanto fatto, a trarre qualche bilancio e a discutere dei nostri progetti per il futuro.

Oliver: Tornando all’inizio della nostra sfida, sei mesi fa, quali credevi sarebbero stati gli ostacoli più grandi da superare per te?

Per te com’è stata?

L’altra questione che mi preoccupava era come il mio ginocchio infortunato e operato (lacerazione del legamento crociato e del legamento collaterale) avrebbe retto al maggior carico di lavoro.

Claudio: Mi stupisce davvero che il cambiamento di dieta fosse un elemento di incertezza così rilevante per te. Nel mio caso i bambini piccoli sono stati invece un vantaggio. Qualsiasi cosa tu metta in tavola, o hanno voglia di mangiare o non ce l’hanno, indipendentemente da quello che c’è nel piatto. Quindi non mi sono fatto molti problemi a questo proposito.

Oliver: In compenso non ho mai dovuto preoccuparmi di non avere abbastanza tempo per gli allenamenti a causa di mia figlia. A nove anni e mezzo, è abbastanza grande da consentirmi di lasciarla a casa da sola dopo la scuola per andare a correre. Inoltre, è spesso da amici, quindi sono sempre riuscito a ricavarmi gli spazi che mi servivano.

Claudio: Tu invece il tema dell’alimentazione l’hai affrontato abbastanza bene. Anche se relativamente tardi in questi ultimi sei mesi, dico bene?

Claudio: Anche per noi è stata la stessa cosa. Abbiamo sempre cercato di comprare molti prodotti freschi, anche per il bene dei bambini. Soprattutto a causa dello zucchero contenuto nei cibi processati.

Oliver: Ci sono delle cose che non ti saresti aspettato all’inizio? Difficoltà o cose che ti hanno motivato?

Oliver: Prima dell’inizio del progetto avevamo misurato le nostre zone di frequenza cardiaca. Per raggiungere la resistenza di base e bruciare i grassi in modo ottimale, ho dovuto correre così piano che ho fatto davvero fatica. Ho corso così per quasi un mese, poi ho aumentato la velocità. Me lo sentivo proprio e ne sentivo la necessità e il mio corpo ha fatto il suo dovere alla perfezione.

Ma, hey, il grande risultato ormai l’abbiamo alle spalle: abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Hai già lasciato perdere tutto e hai buttato a mare tutti i buoni propositi?

Claudio: Haha, no, al contrario! Mi sono già iscritto all’edizione del prossimo anno. Probabilmente riuscirò a partire tra i migliori. Questa volta il mio obiettivo era semplicemente quello di riuscire a finirla e sono totalmente soddisfatto del risultato. Adesso però voglio anche prendermi il tempo necessario, prepararmi meglio e più a lungo, e fare qualche gara ogni tanto, anche meno lunga. La Greifenseelauf ce l’ho già come punto fermo.

Naturalmente voglio abbassare notevolmente il mio tempo di arrivo. Questa volta ho corso contro me stesso e contro il dubbio di non riuscire a portare a termine una mezza maratona. Oltre al fatto che mi sono divertito davvero tanto, trovo che l’evento in sé sia molto bello. E tu? Ti sei già iscritto da qualche parte?

La cosa più importante che ho capito durante questi sei mesi è che mi diverto molto di più e mi dà molta più soddisfazione correre la domenica mattina sotto una pioggerellina battente, lungo un solitario sentiero nel bosco, con un podcast nelle orecchie, che tagliare il traguardo di una mezza maratona ufficiale con il tempo che volevo. Cioè, anche questa è una bella cosa, ovviamente, ma preferisco uscire a correre per il gusto di essere all’aperto e di muovermi.

Claudio: Su questo concordo con te al cento percento! La cosa più bella di questo semestre sono state le sessioni di allenamento in solitaria, la sensazione di controllare il carico, a volte di più a volte un po’ di meno, ma essere semplicemente all’aperto e in giro.

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Giramondo, escursionista, campione del mondo di wok (ma non quello nel canale di ghiaccio), giocoliere di parole e appassionato di fotografia.


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Curiosità dal mondo dei prodotti, uno sguardo dietro le quinte dei produttori e ritratti di persone interessanti.

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